giovedì 20 novembre 2008

Core i7: Intel spinge sui processori

Intel ha presentato una nuova architettura per i prossimi processori sul mercato da questo mese di novembre in avanti, chiamati Core i7, che andranno via via ad affiancare e poi sostituire gli attuali Core 2 Duo.

I primi esemplari a comparire sul mercato saranno specifici per la fascia alta dei computer desktop, per chi si occupa di elaborazione multimediale e per i videogiocatori incalliti. I primi test su questi processori ne hanno verificato la bontà del progetto che li pone al top sia per prestazioni sia per il prezzo, rispetto alle altre CPU presenti sul mercato. Tre sono i modelli che vanno da quello più performante Core i7 965 Extreme Edition, che ha un costo di 999 dollari, a scendere con il Core i7 940 e 920, con prezzi rispettivamente di 562 e 284 dollari.

Tuttavia, come avevamo anticipato alla fine della scorsa settimana, le prevendite sui diversi siti specializzati, fissano i listini a livelli decisamente superiori. Al momento della stesura di questo articolo, ad esempio, in Italia Bow.it propone l'high end 965 a 1085 euro, pari dunque a oltre 1300 dollari, il 940 a 608 euro, pari a 771 dollari, e il 920 a 313 euro, pari a 397 dollari.

Non proprio risparmiosi in fatto di consumo energetico, visto che hanno un valore massimo di consumo da 130 Watt, i nuovi i7 sono in linea però con il consumo delle CPU quad core più performanti, facendo al contempo segnare risultati migliori.

Ma questo è solo l'inizio, in quanto i nuovi processori sono basati sulla microarchitettura chiamata Nehalem e introducono diverse novità rispetto alla precedente. Il tutto seguendo la cadenza della strategia "Tick Tock", che prevede nell'arco di due anni una riduzione del processo di produzione dei transistor, fase Tick, e l'introduzione della nuova architettura, fase Tock.

Nehalem è un'architettura modulare che permetterà ad Intel di creare processori per desktop, notebook e server variando gli elementi all'interno della cpu, come il numero di unità elaborative, i core, che potranno arrivare fino a otto, alle dimensioni della memoria interna, la cache e così via, con la possibilità di ridurre dimensioni e controllare dinamicamente il funzionamento di queste parti, il che può risultare vantaggioso sulle strategie di risparmio energetico per esempio sui notebook ma anche in ambiente server.

Arrivano poi anche sulla sponda Intel due prerogative che già si erano viste nei processori della rivale AMD, il controller della memoria RAM integrato all'interno del processore e una particolare modalità di interconnessione tra i componenti chiamata QPI, Quick Path Interconnect. Il tutto volto ad un incremento delle prestazioni. Viene poi rispolverata la tecnologia Hyper Threading, abbandonata nel passaggio da Pentium a Core, questa volta resa più efficiente anche grazie al fatto che in questi anni sono usciti software scritti in modo da sfruttare l'elaborazione simultanea dei dati da parte della CPU.

Un salto di qualità per Intel che mira a consolidare la propria leadeship nel campo dei processori per PC, dati IDC parlano di un 80% del mercato, contro un 18% di AMD, anche grazie alla crescita dei processori Atom e del segmento dei piccoli netbook. Crescita che ha portato un incremento del 15% in unità vendute rispetto allo scorso anno, ma "solo" del 4% in valore.
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