ROMA - L'antitrust ha avviato un'istruttoria nei confronti di Mastercard, e di otto banche e società finanziarie, per possibili intese restrittive della concorrenza - si legge in una nota - nel settore delle carte di pagamento in Italia. Le società sono Mastercard, Banca Monte dei Paschi di Siena, Banca Nazionale del Lavoro, Banca Sella Holding, Barclays Bank, Deutsche Bank, Intesa Sanpaolo, Icbpi, Unicredit.
In particolare l'istruttoria, il cui avvio è stato notificato oggi alle parti interessate nel corso di alcune ispezioni eseguite in collaborazione con le Unità speciali della Guardia di finanza, "dovrà stabilire se la fissazione delle commissioni interbancarie nazionali per le transazioni con carte di pagamento in Italia da parte di MasterCard e quindi la loro applicazione da parte delle banche licenziatarie del marchio, restringa il confronto competitivo in Italia, trasferendo costi elevati sugli esercenti e sui consumatori".
MasterCard, presente sul mercato italiano con una quota significativa stimata intorno al 35-45% ed in costante crescita, prevede per ogni transazione, ossia per ogni acquisto di un singolo consumatore presso un negoziante, il pagamento di una commissione interbancaria nazionale (interchange fee). Tale commissione viene percepita dalla banca che ha emesso la carta ed è corrisposta dalla banca che gestisce i rapporti con i singoli esercenti. Si tratta, spiega l'Antitrust, di una commissione uniforme che, rappresentando una quota considerevole della commissione finale (merchant fee) a carico degli esercenti, può limitare il gioco competitivo, innalzando i costi del sistema.
Secondo l'Antitrust, la fissazione di una interchange fee elevata favorisce sia il circuito MasterCard sia le banche che gestiscono i rapporti con i commercianti, nonchè quelle che emettono le carte ai clienti. MasterCard trae infatti beneficio da commissioni interbancarie elevate perchè queste ultime incentivano le banche, che ne incassano l'ammontare, ad emettere carte del proprio circuito, e ciò a sua volta, aumenta il numero di possibili transazioni sulle quali le banche che gestiscono i rapporti con i negozianti percepiscono le merchant fee.
L'istruttoria dovrà quindi verificare se la definizione della interchange fee da parte del circuito e l'applicazione della stessa da parte delle banche che gestiscono i rapporti con i commercianti configurino fattispecie restrittive della concorrenza, sotto i due seguenti profili: una intesa orizzontale relativa alla definizione della commissione italiana da parte del circuito Mastercard (in quanto esito di una decisione di una associazione di imprese); un insieme di intese verticali basate sui contratti di licenza tra Mastercard e le singole banche che comportano l'applicazione uniforme e coordinata di uguali voci di costo così limitando il confronto competitivo.
In particolare l'istruttoria, il cui avvio è stato notificato oggi alle parti interessate nel corso di alcune ispezioni eseguite in collaborazione con le Unità speciali della Guardia di finanza, "dovrà stabilire se la fissazione delle commissioni interbancarie nazionali per le transazioni con carte di pagamento in Italia da parte di MasterCard e quindi la loro applicazione da parte delle banche licenziatarie del marchio, restringa il confronto competitivo in Italia, trasferendo costi elevati sugli esercenti e sui consumatori".
MasterCard, presente sul mercato italiano con una quota significativa stimata intorno al 35-45% ed in costante crescita, prevede per ogni transazione, ossia per ogni acquisto di un singolo consumatore presso un negoziante, il pagamento di una commissione interbancaria nazionale (interchange fee). Tale commissione viene percepita dalla banca che ha emesso la carta ed è corrisposta dalla banca che gestisce i rapporti con i singoli esercenti. Si tratta, spiega l'Antitrust, di una commissione uniforme che, rappresentando una quota considerevole della commissione finale (merchant fee) a carico degli esercenti, può limitare il gioco competitivo, innalzando i costi del sistema.
Secondo l'Antitrust, la fissazione di una interchange fee elevata favorisce sia il circuito MasterCard sia le banche che gestiscono i rapporti con i commercianti, nonchè quelle che emettono le carte ai clienti. MasterCard trae infatti beneficio da commissioni interbancarie elevate perchè queste ultime incentivano le banche, che ne incassano l'ammontare, ad emettere carte del proprio circuito, e ciò a sua volta, aumenta il numero di possibili transazioni sulle quali le banche che gestiscono i rapporti con i negozianti percepiscono le merchant fee.
L'istruttoria dovrà quindi verificare se la definizione della interchange fee da parte del circuito e l'applicazione della stessa da parte delle banche che gestiscono i rapporti con i commercianti configurino fattispecie restrittive della concorrenza, sotto i due seguenti profili: una intesa orizzontale relativa alla definizione della commissione italiana da parte del circuito Mastercard (in quanto esito di una decisione di una associazione di imprese); un insieme di intese verticali basate sui contratti di licenza tra Mastercard e le singole banche che comportano l'applicazione uniforme e coordinata di uguali voci di costo così limitando il confronto competitivo.
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