martedì 29 luglio 2008

Cuil non accetta i paragoni con Google

Roma - Cuil non accetta i paragoni con Google, l'azienda che sta alle spalle del motore di ricerca emergente rifiuta l'idea che l'obiettivo sia quello di scalzare il primato del colosso del search. Ma i presupposti per intravedere una tensione competitiva sono evidenti: animato da tre ex dipendenti di Mountain View, Cuil promette risultati di ricerca rilevanti, pescati fra un indice tre volte più vasto di quello di Google ed elaborati da una frazione minima delle macchine su cui contano i motori di ricerca che garantiscono ai netizen la navigazione in rete.

Cuil è gaelico per "conoscenza" ed è nel contempo omofono di cool: promette di sciogliere la complessità di una rete sempre più intricata garantendo ai netizen uno spazio di lavoro che si discosta dagli schemi a cui sono abituati. Fondato dall'esperta di search Anna Patterson, che nel 2006 ha abbandonato il Googleplex, e dal marito Tomas Costello, ex dipendente IBM e ricercatore di Stanford, supportato dalla competenza di altri due ex Google e da 33 milioni di dollari di capitale, Cuil è già stato candidato dalla stampa ad essere il diretto competitor della grande G. Quelli di Cuil però si schermiscono: non credono di impersonare la fine di Mountain View, intendono semplicemente movimentare un settore in cui sembra che i giochi siano già fatti, a favore dei cittadini della rete.

Cuil si basa su un'architettura e su algoritmi che puntano ad includere tutta la rete, incluso il deep web, quello negletto da link, dall'attenzione dei netizen e dagli altri motori di ricerca. Assicurano di non voler competere con Google ma vantano un indice composto da 120 miliardi di pagine, un indice, assicurano, "tre volte più vasto di quello di ogni altro motore di ricerca": immedesimandosi in un elenco del telefono, da Cuil dichiarano di voler "elencare tutti i numeri, anche quelli che vengono chiamati raramente. Perché un giorno qualcuno avrà bisogno di quel numero."

Official website
http://www.cuil.com/info/

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